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Le nostre bobine sono costruite fedelmente alle originali, rispettando i colori dei fili per rendere più semplice la sostituzione delle precedenti.
Per prima cosa consigliamo di identificare il modello specifico della vostra vespa perchè ogni Vespa sono presenti tutte le bobine sia del piatto che esterna se prevista.
Le bobine sono degli avvolgimenti con filo di rame isolato e con gl’anni lo smalto isolante sul filo di rame perde le sue caratteristiche causando problemi nella tensione di uscita che potrà essere scarsa o eccessiva o addirittura l’avvolgimento potrebbe risultare interrotto, comunque in tutti questi casi è necessario sostituire le bobine.
La bobina di accensione sul piatto può essere di ’alta tensione’ o di ’bassa tensione’. Si riconoscono facilmente.
Quella di alta tensione ha il cavo candela che esce direttamente e non si vede l’avvolgimento perchè protetto dato che è molto sottile, si tratta di un filo capillare da 0.05mm. In passato la protezione veniva fatta con una resina oppure con la plastica, ma questo portava la bobina a surriscaldarsi velocemente, noi per ovviare a questo problema rivestiamo le bobine di uno speciale nastro poi imbevuto in vernice isolante. Questo garantisce l’efficienza ma allo stesso tempo permette alla bobina di raffreddarsi maggiormente.
Quella di bassa tensione si riconosce perchè si vede l’avvolgimento di rame e perchè il filo di uscita non va alla candela ma ad una bobina di alta tensione posta esternamente al piatto.
Le bobine luci, una sola nelle cilindrate minori, due per quelle più grandi, si occupano dei servizi (posizione, stop, abbagliante, anabbagliante, ricarica batteria ecc ecc) che possono variare a seconda dei modelli.
In taluni modelli possiamo anche trovare un filo della bobina luce n.2 (come da classificazione della Piaggio) collegata alla bobina di accensione. In questo caso la bobina luce ha un doppio avvolgimento in modo che parte della bobina si occupa dei servizi e l’altro avvolgimento è collegato in serie alla bobina di accensione per ’aiutare’ l’avviamento.
Attenzione non confondere il ’doppio avvolgimento’ con il fatto che si vedano uscire due fili dalla bobina. Per essere ’doppia’ deve avere 2 fili di inizio e due fili di uscita, quindi potremmo anche dire che ha 4 fili la bobina, ove 2 (gli inizi) andranno messi a massa sotto la vite di fissaggio e i restanti due collegati come da schema elettrico.
Si possono fare delle prove per verificare il funzionamento. Nel caso della bobina alta tensione vedo se fa scintilla portando il cavo candela vicino al telaio e dando una pedalata facendo molta attenzione a non prendere la scossa che è di 20MILA volt. Non è mortale, ma non è neppure piacevole sentirla.
Le bobine di alta tensione o nn danno scintilla e quindi il mezzo non parte oppure parte ma dopo pochi chilometri si spegne, aspettando qualche minuto e raffreddandosi si rimette in moto. Questo è dovuto ad una micro interruzione nell’avvolgimento cappilare che con il calore si dilata e comincia a scaricare dentro. Raffreddandosi la scintilla ricomincerà ad essere fatta alla candela. Questa situazione è destinata a peggiorare, allungando i tempi di raffreddamento e poi non ripartendo più. Si consiglia la sostituzione.
La bobina bassa tensione e le bobine luci si posso provare con un tester per verificarne la continuità e la tensione di uscita che dovrà essere di 6volt o 12volt a seconda dell’impianto.
Le bobine luce possono essere con l’inizio a massa e l’uscita ai servizi e questo ci permette di verificare la tensione di uscita con un tester, ma ci sono modelli invece che l’inizio e la fine dell’avvolgimento va direttamente ai servizi e la massa viene presa tramite le lampadine. In questi casi è possibile solo verificare la continuità del filo di rame e non la tensione di uscita.
Per quanto riguarda il condensatore lo si può misurare se in corto o se il valore corrisponde al valore indicato dal produttore. In caso di restauro noi consigliamo vivamente di sostituirlo con uno CEAB che è nel contenitore come l’originale, quindi di facile montaggio, la internamente elettronico e resinato. Questo risolve molti problemi.
Il filo di rame, come detto, è isolato, quindi prima di essere saldato o fissato su occhielli o sotto la vite di fissaggio è necessario rimuovere la vernice presente sul filo. Il consiglio è di utilizzare una carta vetro abbastanza fine per rimuovere il sottile strato. Una volta pulito il filo si può notare il diverso colore, generalmente più chiaro e meno lucido. Solo ora si può essere certi che la stagno si attacchi al filo e che il contatto sia sicuro.
Per i fili che vanno a massa oltre che pulire il filo dallo strato di vernice si consiglia di applicare un occhiello, o la specifica ’bandierina’ in vendita sul nostro sito perfettamente riprodotta come l’originale d’epoca, e dopo aver schiacciato le lamelle applicare una goccia di stagno per essere certi che il contatto sia certo e che con le vibrazioni non si possa staccare.
Quando si montano le bobine accertarsi che non tocchino nel volano al momento della rotazione. Nel caso si riscontri che ci sia uno strisciamento si può intervenire passando una punta da trapano nei fori della bobina per eliminare eventuali residui della vernice usata per isolare e proteggere l’avvolgimento. Questo ci permette di avere quel gioco necessario per spostare più all’interno la bobina al momento del fissaggio.
IN OGNI CASO CONSIGLIAMO SEMPRE DI RISPETTARE I COLLEGAMENTI COME ORIGINALE SENZA FARE MODIFICHE O MISTI TRA PIU’ IMPIANTI SE NON SI E’ MOLTO ESPERTI.
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